lunedì 22 novembre 2010

Il digitale e mia madre

Ecco, ci siamo. A fine mese arriva il digitale terrestre anche a Verona.
A casa nostra siamo già da anni attrezzati dato che con l'antenna normale non vedevamo quasi nulla da tempo immemorabile. Ma mia madre no....lei ha tenuto duro fino adesso ed ora siamo costretti ad accompagnarla a comperare il televisore nuovo.

Penso che il suo televisore abbia almeno ventanni: il primo canale impiega quasi dieci minuti a partire e il resto è molto annebbiato... Comunque lei ha sempre detto che andava bene così, che tanto la tv non la guarda quasi mai, che "una volta sì che facevano dei bei programmi!".
E avanti con citazioni de "L'amico del giaguaro", "Il musichiere" e "Lascia o raddoppia".

Io devo stare zitta perchè un po' alla volta sto diventando come lei...
In ogni caso eccoci qua, con lei che ci telefona da mesi, ricordandoci che dovrà cambiare la televisione, che ha bisogno del consiglio di mio marito, ritenuto "l'esperto", quasi io fossi una povera deficiente incapace di destreggiarmi con questa diavoleria.

Sì perchè lei è una di quelle donne, per fortuna in via di estinzione, che pensano che le cose tecniche siano di pertinenza esclusiva dei maschi. Non parlo di progettare l'acceleratore del Cern, parlo di cambiare una lampadina, sturare un lavandino, attaccare un quadro, cose per cui non occorre aver studiato alla Normale di Pisa ne' tantomeno al MIT.

Io, che ho abitato da sola per anni e che sono sempre sola dal lunedì al venerdì, al contrario so arrangiarmi perchè altrimenti a casa mia non ci sarebbero ne' mensole ne' quadri attaccati, le lampadine sarebbero tutte fulminate e ogni volta che salta la corrente dovrei far tornare mio marito da Milano per resettare il salvavita.
Quando poi mi vede usare il trapano a percussione strabuzza gli occhi incredula e scuote la testa.

Tremo al pensiero di quando, tenendo il telecomando con due mani come fa di solito, inizierà a cercare i vecchi rassicuranti canali e si troverà "Dahlia Adult gay", "Sexo amatorial" ed altre cavolate che entrano ogni giorno e intasano le frequenze.
La sua telefonata quotidiana, sempre alle 14, sempre quando sto bevendo il mio unico caffè della giornata, sarà inevitabilmente seguita da altre, per avere spiegazioni e conforto e soprattutto per chiedermi se mio marito, che è tanto bravo, può passare a sistemarle la tv...

Sento che il mio matrimonio subirà dei contraccolpi.
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