mercoledì 1 dicembre 2010

Poveri calciatori

Parliamo di una cosa inutile, non so, per esempio: l'imminente sciopero dei calciatori.
Poverini, si arrabbiano pure se la gente comune storce il naso e li critica, dicono che si fa facile demagogia (wow: hanno studiato, usano parole forbite!).

Dicono che i milionari sono solo un centinaio e gli altri sono lavoratori allo stesso livello di qualsiasi impiegato.
Sarà...ma io lo stesso non riesco ad essere così solidale.
Loro sono giocatori e già qui scatta la differenza con i comuni mortali, cioè giocano e sono pure pagati per farlo.  Non è da tutti essere bravi in un gioco, anche solo bravini, e fare diventare questa attività il proprio lavoro.

Gli altri si arrabattano, trovano un lavoro, si baciano le manine se è in regola e a tempo indeterminato, poi se sono fortunati gli resta qualche ora la sera e il fine settimana per "giocare", ma di solito stramazzano sul divano e fine dei giochi.

C'è una bella canzone di Ligabue (una delle tante...) che si intitola Caro il mio Francesco, dove si sfoga perchè si sente dire spesso "con quello che guadagni, stai muto, sorridi nella foto" "volevi la tua bici,  pedalare"....

Gli artisti sono come gli sportivi di professione, riescono a guadagnare facendo una cosa che gli piace.  Immagino che anche a queste persone possano "girare"...ma è il rovescio di una medaglia che la maggioranza di noi può solo sognare.

Allora coraggio, cantanti, calciatori, attori: stringete i denti...pensate alle miniere e agli altoforni.

E' solo una questione di prospettiva.
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