venerdì 20 maggio 2011

Una cosa alla volta, per carità!

Ecco un nuovo articolo che parla delle scoperte dell'acqua calda da parte di eminenti scienziati: "Ad una certa età, meglio fare una cosa per volta" su Corriere Salute.
Certo io, se non l'avessi letto, non ci sarei mai arrivata...

Ma dirò di più: secondo me a tutte le età conviene concentrarsi su poche cose e cercare di farle bene.

Tipo guidare.  Non basta più diffidare del solito vecchietto col cappello o della macchina delle suore, adesso anche i trentenni sono imbranatissimi.
Basta che abbiano il cellulare in mano (l'uso dell'auricolare o del viva voce è sconosciuto ai più) e non sanno più curvare, cambiare marcia e purtroppo frenare.

Parlare con il passeggero e mettere la freccia è difficilissimo, così come ascoltare la radio e reagire al verde entro un tempo ragionevole.

Anche spingere un carrello leggendo la lista della spesa provoca sbandamenti e colpi bassi degni di un autoscontro.

Alla fine di un pranzo al ristorante, riuscire ad ottenere il giusto numero di caffè normali, macchiati e deca è come azzeccare un terno al lotto.  Per non parlare di pizze in più o con ingredienti mancanti quando a tavola si è più di quattro.
In questo caso si uniscono i deficit sia dei clienti (smemorati) che dei camerieri (confusionari). E' il massimo.

Multitasking...un'altra di quelle parole con cui ci riempiamo la bocca da un po' di anni.

Sarebbe bello, forse. E si torna sempre a questo bisogno di velocizzare e ottimizzare tutto.
Abbiamo visto che anche i computer riescono ad "impallarsi" quando li carichiamo di troppi compiti contemporaneamente; pretendiamo troppo da noi stessi e ci sopravvalutiamo.

Io ormai mi faccio il promemoria per ogni cosa e cerco di non accavallare le attività. E ancora non basta: certo ormai ho una certa età. Sarà quello.....
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