giovedì 27 novembre 2014

Pesanti ma utili catene



Io non amo le Catene di Sant’Antonio.

Mi ricordo che da piccola capitava di ricevere una cartolina o anche una lettera dove qualcuno che conoscevi ti raccontava tutta una storia di miracoli e di disgrazie dovuti solo al fatto di rispedire o meno la stessa cartolina o lettera a 5 persone.  Così all’infinito.

Io non l’ho mai fatto. 

Con l’arrivo di Facebook il sistema “catena” ha acquistato nuovo vigore e la fantasia degli utenti ha fatto il resto.

C’è di tutto: elenchi di poesie, libri, quadri. 
Si devono elencare posti, condividere foto. 
Ci sono post trabocchetto che se metti “mi piace” scopri che erano finti e devi ricondividerli…

Il tutto nominando qualcun altro che deve portare avanti il discorso.

Faccio fatica.   
Sono una che è sempre stata poco giocherellona e per niente amante degli scherzi.
Invecchiando ancora peggio.
In questo periodo di più.

Però nello stesso tempo se vengo coinvolta da qualcuno a cui tengo particolarmente mi dispiace dire di no.
Il solito problema di non voler offendere nessuno con i nostri “no”…

Poi odio nominare le persone. 
Mi metto nei loro panni e quindi succede che io abbia accettato la nomination per la catena delle “3 cose positive della giornata per cinque giorni di fila” lasciando però a ipotetici volontari il compito di proseguirla.

Uno sforzo tremendo.

Voglio dire: il mio blog si chiama Guàsti Quotidiani.   
Fermo restando il mio soprannome (Guà) non l’ho chiamato Guàsconate Quotidiane.

Io mi crogiolo nel malcontento.   
Sono campionessa nel trovare il lato negativo e la pecca in qualsiasi cosa.

Fosse stato da elencare le dieci cose negative della giornata, avrei avuto l’imbarazzo della scelta!

Invece mi sono scoperta a lavorare duramente per “produrre” almeno tre cose positive al giorno. 
La felicità, o anche solo la serenità, è difficile da costruire.
Quasi mai arriva per caso o magari è lì ma non la vediamo o la diamo per scontata.

Lasciarsi andare allo sconforto e al pessimismo invece è una strada sempre in discesa. Facile.

Ho superato i primi tre giorni arrancando ma ce l’ho fatta.

Oggi ci sto provando. Piove pure. Vedremo.

Domani è venerdì. Sono fiduciosa.
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martedì 25 novembre 2014

Il video della settimana - 48/2014 - Lorde

Questa neozelandese, coetanea di  mia figlia, mi piace.
Ha questo aspetto malmostoso, questo modo di fare così lontano dalle varie smorfiosette che si dimenano ammiccanti nei video su MTV.
Torva e diversamente bella.

Non ho una padronanza dell'inglese così profonda da poter apprezzare in tutte le sfaccettature i suoi testi, che mi dicono essere molto ricercati e innovativi.


Sarà la madre poetessa che le ha passato la passione per le parole...

Il suo album Pure Heroine fa parte della colonna sonora della mia vita da qualche mese.
Team, il video che condivido, parla di lei, dei suoi amici, di come sopravvivere nel mondo normale, magari facendo squadra.
Un tale boom di visualizzazioni che appena uscito ha fatto fare crash al sito di VEVO.

Sono una dei tanti milioni di persone che la considerano fenomenale e la ammirano con malcelata invidia e rimpianto: raggiungere il successo mondiale a nemmeno 17 anni non è da tutti, soprattutto farlo grazie alla propria bravura e non al proprio aspetto.

Ma è così. 
Milioni di copie vendute, record in ogni paese, grammy, i migliori artisti che fanno cover delle sue canzoni e tutta la vita davanti.

Ha curato la colonna sonora dell'ultimo film della trilogia di Hunger Games e questa è la sua canzone:

Che temperamento!
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venerdì 21 novembre 2014

Un fastidio crescente

Un paio di mie amicizie di Facebook hanno condiviso questo articolo "A 50 ho cambiato vita e sono diventata abitante del mondo".

E giù commenti di altre blogger entusiaste della notizia. Invidia e approvazione.

Allora perchè a me è "salito il crimine" ?


Per fortuna che leggendo molti dei commenti all'articolo del Corriere della Sera ho trovato persone che la pensavano come me, altrimenti avrei pensato di avere qualcosa di sbagliato.

Io mi sento offesa da notizie di questo genere.
Questa tipa, architetto affermato che improvvisamente si è trovata disoccupata, si è permessa il lusso di rinunciare a varie offerte di lavoro ritenute non alla sua altezza e trasferirsi a Tahiti.
Ma il trucco è proprio qui. Lei aveva già questo lavoro!
Era coordinatrice di viaggi per una Agenzia e quindi non ha fatto altro che accettare di farlo a tempo pieno.

Sai che coraggio! Senza problemi di denaro, con un figlio grande e già autosufficiente, evidentemente senza un marito o un compagno e senza problemi di assistenza a genitori anziani.
Chiaramente ha un blog con oltre 10.000 contatti. Perfino la Rai se ne è interessata!

Ma che conforto o illuminazione potremmo mai trarre da questo articolo?

Quelli che perdono il lavoro e nessuno offre loro un'alternativa, quelli che sono bloccati da mille responsabilità perchè hanno figli a loro volta disoccupati o genitori invalidi?

A 50 anni questa è la realtà per la maggioranza delle persone.

Nessuno può permettersi di fuggire dai propri doveri a meno di non essere un irresponsabile egoista di merda.

Prendiamo ad esempio la mia famiglia. Non serve andare lontano.
Se mio marito per disgrazia perdesse il lavoro pensi che potremmo andare a Tahiti a fare gli accompagnatori turistici?
Nessuno dei suoi due figli, pur avento 30 e 26 anni, entrambi laureati, è già autosufficiente. Vivacchiano tra uno stage non pagato e lavoretti part-time spesso in nero.
Li abbandoniamo a loro stessi? Smettiamo di pagare gli alimenti? Il giorno dopo arriverebbe puntuale l'ingiunzione del giudice.
Mio suocero ha l'Alzheimer e mia madre la demenza senile.
Sarebbe bello dimenticarsene. Ma io invece non dormo la notte per la preoccupazione.
Nostra figlia l'anno prossimo andrà all'università.  Dovremmo forse impedirglielo? Si arrangi che noi andiamo a rifarci una vita.
No, perchè quando finirà di anni ne avremo 60 circa.

Ma forse allora il Corriere pubblicherà un altro articolo che ci spiegherà come cambiare vita a 60 anni e ricominciare, non so, a Puerto Escondido, col classico baretto sulla spiaggia che sogna sempre mio marito...

Insomma quello che voglio dire è che la storia di questa tipa è un caso a sè, che lascia il tempo che trova, che non insegna a nessun cinquantenne "normale" come rifarsi una vita, come trovare un lavoro, come non sentirsi degli scarti della società oppressi dalle preoccupazioni e dallo sconforto.

Irritante e inutile.
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martedì 18 novembre 2014

Il video della settimana - 47/2014 - Lucio Battisti

É sempre difficile trovare "la canzone" quando si parla di quelli che hanno fatto la storia della musica.
Infatti devo ancora condividere qualcosa dei Beatles o dei Pink Floyd.

Del caro Lucio Battisti avevo già parlato in occasione del 40° compleanno de "La canzone del sole", ma lì era tutto un discorso nostalgico.
Come qui del resto!

Come non avere nostalgia di Lucio Battisti?!? Ancora oggi, quando penso che non ci sarà mai più nessun album di cui aspettare l'uscita mi sento attraversata dallo sgomento e dalla tristezza.
Dopo tanti anni è ancora così.

Pur preferendo tutte le sue canzoni con i testi di Mogol faccio un'eccezione per l'album Don Giovanni, del 1986, che considero un capolavoro unico nel suo genere.

Qui Pasquale Panella è riuscito a creare metafore e giochi di parole che mi colpiscono e affascinano ancora oggi.
C'è ironia, c'è romanticismo, ci sono rime ardite e aggettivi inventati.

Ascoltavo queste canzoni sul lettore a cassette della mia Citroen 2CV, spesso versando lacrime che ben si accompagnavano al testo de "Il diluvio" che condivido oggi.

... e piove piove, siamo annaffiatoi, dopo di noi il diluvio....

Oggi per fortuna c'è il sole!













giovedì 13 novembre 2014

Trovare un buon argomento



E’ difficile.

Sto sfogliando virtualmente i giornali per ispirarmi.

Di cosa parlare in questa piovosissima giornata? 

Tristezza, preoccupazione e schifo vanno per la maggiore, ma vorrei evitare.

Mi butto sui trafiletti laterali e allora sale un misto di divertimento e raccapriccio.

Le nuove coppie dell’Isola dei famosi, un poveretto che da undici anni vive a Sharm con la sua pensione in una specie di perenne vacanza all inclusive, foto di devastazioni da botox, la moda del “new normal”…
Sì, quella che ti vesti come vuoi e sei a posto. Non devi dimostrare nulla né seguire regole di alcun tipo. Speriamo bene.

I dieci posti dove bisogna aver fatto l’amore almeno una volta.
E qui son messa male.  Solo 4 e gli altri non mi attirano nemmeno. Sarei troppo in ansia o in preda a un riso isterico. Non va bene.

Probabile fotoritocco alle coscione di Beyoncé (sai che novità) e le dieci esperienze extralusso nel mondo (e qui io non ne ho fatta nemmeno una).

Beccata con un altro in un bar dall’amico del marito. Video virale su Youtube. Mah…

Sindrome della campanella: in questo periodo molti studenti si ammalano. 
Ma dai? Questo lo devo far leggere alla prof di latino di mia figlia che ha dato una nota alla classe perché c’erano 4 assenti su 25 e la lezione veniva penalizzata.

Questo è interessante: l’anno prossimo sarà disponibile una app che potrà farci cambiare l’umore solo al tocco del nostro smartphone.

Questa la tengo d’occhio: hai visto mai che mi fa passare ‘sto giramento di scatole!?!?

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lunedì 10 novembre 2014

Il video della settimana - 46/2014 - Nena

Dovete sapere che per me sentire parlare in tedesco ha lo stesso effetto del gesso che stride sulla lavagna.

Ne consegue che sono ben pochi i pezzi cantati in questa lingua che mi piacciono.

99 Luftballons è uno di questi.
(Gli altri sono Lili Marlene cantato dalla Dietrich e Der Kommissar di Falco)

Quando Nena e la sua band lo pubblicarono nel 1983 il muro di Berlino era ancora in piedi e il testo scritto dal chitarrista Carlo Karges ipotizza la reazione dei soldati di fronte ad un'invasione di palloncini scambiati per un'astronave nel clima di guerra fredda di quell'epoca.

Ieri era il 25° anniversario della caduta del muro.
Come sempre la mia vetustà mi permette di ricordare com'era prima.
Quando esisteva la cortina di ferro. Quando c'era non solo Berlino Est ma anche la DDR.
E l'Urss e la Yugoslavia e l'Albania era qualcosa di inaccessibile come la Cina.

Quanti film e quanti libri su tentate fughe, su scambi di spie.
Specchio di una realtà che per fortuna non esiste più.

Non che la realtà di oggi sia tutta rose e fiori, ma almeno Berlino e la Germania si sono riunite e viaggiare nei paesi dell'Est non richiede più trafile interminabili e controlli di ore alla frontiera.

Accontentiamoci.

P.S.
Il video esiste in ben quattro versioni. Io ho condiviso la più vecchia ma qui sotto beccatevi anche quella del 2009.




domenica 9 novembre 2014

La foto della domenica - 2/11 - Fiera Cavalli

Eccoci qui, un anno dopo, con la stessa giornata uggiosa durante la sfilata  in piazza Brà per il concorso "Eleganza in carrozza"; uno dei tanti eventi in programma nell'ambito della Fiera Cavalli.



Carrozze, birocci, calessi e carretti.
Equipaggi rigorosamente in costume.
Tiri singoli, pariglie e tiri a quattro.


Un bellissimo spettacolo, con una certa nostalgia per un tempo che non c'è più e una grande ammirazione per questi meravigliosi animali che indirette vittime della crisi economica rischiano di sparire a poco a poco.

Chiudono molti allevamenti, maneggi, ippodromi e sale corse ...

La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta

venerdì 7 novembre 2014

Il giubbotto maledetto



Domenica scorsa, come forse avete letto nel post precedente, abbiamo trascorso tutta la mattinata in centro, prima al mercatino di San Zeno e poi in passeggiata.

Era una di quelle mattine fresche ma soleggiate che in questo periodo bisogna cogliere al volo.
Il problema è come vestirsi.

Al sole c’è caldo, all’ombra c’è freddo. 
Soffia un venticello frizzantino, ma camminando si suda pure.

Insomma il marito era in crisi.

Il vestito no, lo porto tutta la settimana, l’impermeabile no perché non piove, col maglioncino ho caldo, con la camicia ho freddo.

Mettiti il giubbotto di pelle scamosciata! – dico io.

No, lo odio, ce l’ho da una vita, è “da vecchio”, ce l’hanno tutti – risponde lui.


Ma noooooo! – ribatto -  È un passepartout, l’ideale per queste giornate, ti sta bene, non è vero che è da vecchio e sì, se ne vede qualcuno in giro, ma proprio perché è perfetto per questa stagione…

Insomma cede e se lo mette, dicendomi però che avrebbe contato tutti quelli che incontravamo con lo stesso giubbotto.

E’ stato un disastro: a mezzogiorno, mentre degustavamo il nostro aperitivo Barolino al bar, è passato davanti a noi il 48esimo, indossato dall’ennesimo uomo di mezza età, per non dire terza età!

Ce n’erano ovunque. 
Ti giravi e ne vedevi qualcuno passeggiare, alcuni anche claudicanti (ne abbiamo contati 5), tutti con i capelli bianchi o pelati, col giornale sottobraccio o il nipotino per mano.

Avanzavano verso di noi, anche due al colpo, e mio marito ad un certo punto se l’è tolto, dicendo che aveva caldo.

Ma si vedeva che soffriva…dentro e fuori.

Beh, adesso piove.

Domenica potrà indossare il suo impermeabile blu. 
Un classico, un passepartout, glielo dico sempre!
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lunedì 3 novembre 2014

La foto della domenica - 1/11 - Verona antiquaria


Dal luglio di quest'anno ogni prima domenica del mese c'è Verona Antiquaria, un mercatino di antiquariato e modernariato che si svolge nel quartiere di San Zeno per tutto il giorno.

Vale la pena farci un giretto, soprattutto in giornate luminose come quella di oggi.

Questa è la vecchia Verona.
Essere un "Sanzenate" vuol dire essere veronese davvero.

La basilica che dà il nome al quartiere è un capolavoro romanico.

All'interno vari tesori tra cui una pala del Mantegna.

Il famoso portale è ricoperto da 48 formelle bronzee che raccontano vari episodi biblici.

Poi c'è il Rosone della fortuna, la statua del santo africano, la cripta ed il chiostro....

Invece il mercato raccoglie i banchi di circa 200 espositori, alcuni veramente interessanti, tipo quelli con mobili e complementi di design anni '50 e e '60.

Ogni mese c'è anche un tema gastronomico ed artistico, per cui i locali della zona offrono menù dedicati e nelle piazzette si esibiscono artisti vari.

Veramente piacevole.



La foto della domenica è un'idea di Bim Bum Beta.